Abbiamo raccontato quali meraviglie apra la stagione primaverile rispetto alle fasi della viticoltura; con l’arrivo di luglio e agosto siamo ormai in estate piena e la fotosintesi, grazie al sole, è al massimo e restituisce alle foglie una colorazione verde scuro profondo, con nervature quasi nere.
I grappoli sono ormai in piena formazione, la vegetazione è lussureggiante e lunghissima, oltre i due metri e mezzo, e non riesce più stare eretta: ricade verso il basso ai lati dei filari e si lega tra un filare e l’altro creando abbracci lunghi decine di metri, evocando foltissime ciocche di capelli - ora trecce ora riccioli ribelli - che si muovono al vento all’unisono.
Occorre però intervenire su questa immensa chioma verde e al meglio, in quanto potrebbe creare qualche problema sia alla perfetta maturazione dei grappoli sottostanti sia al passaggio delle trattrici.
Quindi, si passa al lavoro di palizzatura verde del vigneto. Uno per volta, i tralci si inseriscono dentro i fili di ferro, partendo dalla parte mediana del filare fino ad arrivare all’ultimo filo di ferro su cui si abbasseranno, attorcigliandoli o tagliando gli ultimi 20-30 cm.
Si tratta di un’operazione molto faticosa, che richiede forza e precisione, in quanto i tralci non vanno rotti a metà, e si attua manualmente per buona parte del periodo.
A seguito della palizzatura si procede con altre due azioni importanti:
Queste due operazioni servono ad arieggiare e tenere pulita la zona dei grappoli in modo che si creino ristagni di umidità, pericolosi per le malattie fungine e in grado di agevolare poi la raccolta dell’uva, rendendo più visibili i grappoli.
L’uva ormai “tinge”, cambia colore: siamo all’invaiatura. Il verde lascia il posto al rosso o al giallo, e tra poco anche i tralci cambieranno colore, da verde a marrone.
Proseguono i lavori manuali di pulizia della zona del grappolo con un’altra leggera sfogliatura e ci si prepara per l’inizio della maturazione: la vendemmia si avvicina, agosto è quasi terminato.
Daniele Chiappone