La tematica "temperatura di degustazione del vino" ci sta particolarmente a cuore perché, ahimè, i vini rossi in estate sono spesso vittime di servizi sbagliati che portano il consumatore a non ordinarli al ristorante.
Se poi aggiungiamo preconcetti sul consumo del vino rosso quale il consumarlo soltanto con piatti di carne ricchi, ecco che le probabilità di scelta di questa tipologia di vino crolleranno in modo drammatico.
In questa sede, perciò, vogliamo fare un po' di chiarezza, iniziando con il ricordare il contenuto di un nostro recente post che ha voluto ironicamente dare la definizione della cosiddetta "temperatura ambiente", che è semplicemente indefinibile.
Si potrebbe azzardare, infatti, che nella percezione delle persone la temperatura "ambiente" sia intorno ai 18/20° C, cosa che può essere valida per una temperatura naturale, diciamo, in primavera e autunno. Quando fuori c'è la neve o il termometro sfiora i 40° C, invece, ci allontaniamo del tutto dalle temperature ideali per il vino rosso.
Senza essere troppo tecnici, possiamo semplificare questo complesso argomento dicendo che il freddo acutizza le cosiddette "durezze gustative" (acidità, sapidità, tannini e la pungenza dovuta all'effervescenza) e abbassa la percezione delle "morbidezze" (alcooli, zuccheri, glicerine/sostanze che portano "grassezza" al vino).
A subire conseguenze è anche il bouquet di profumi che si sentono al naso: il freddo eccessivo vi farà percepire il più ricco dei vini come privo di odori. Un grande mazzo di fiori percepito come un rametto secco, in parole povere.
Al contrario - e qui arriva il punto che più sta a cuore al nostro Nizza e agli altri grandi rossi d’estate - una temperatura troppo alta può trasformare il più elegante dei vini in una bevanda con davvero poca finezza, rendendo la degustazione di certo non piacevole.
Le linee guida indicative riportano le seguenti temperature, per tipologia:
Ileana Ricci, sommelier AIS
Resp. Communication & Print presso Associazione Produttori del Nizza