da L'invitato speciale, di Patrizia Cantini -
Questo è lultimo atto di un lungo iter che ha visto come protagonisti tutti i produttori del Nizza Docg, uniti nella consapevolezza di avere un grande vino, che aveva diritto ad avere una propria denominazione di origine controllata e garantita. Queste le parole con le quali il presidente dellAssociazione Produttori del Nizza Gianni Bertolino ha commentato lappena avvenuta pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dellUnione Europea del riconoscimento comunitario del Nizza Docg. Bertolino ricorda tutte le tappe di questo lungo iter, da quellanno 2000 che, grazie allopera di un primo nucleo di produttori, vide la nascita della sottozona Nizza allinterno della denominazione Barbera dAsti Superiore. Ma quei produttori sapevano perfettamente che questo era solo il primo passo, perché il fine ultimo condiviso da tutti era appunto quello di ottenere una denominazione propria.
E stato un percorso lunghissimo ricorda ancora Bertolino e forse nessunaltra denominazione italiana ha dovuto attendere così tanto, ma ne è valsa la pena. La Docg Nizza è finalmente arrivata con la vendemmia 2014 e le prime bottiglie sono uscite a partire dal 1° luglio del 2016. Grazie ai nostri sforzi, alla tanta comunicazione fatta e al grande favore ricevuto fin dallinizio da parte della stampa specializzata nazionale e internazionale, il Nizza Docg è ormai considerato da tutti una realtà ben definita.
Il primo presidente dellAssociazione, fondata nel 2002, è stato Michele Chiarlo, che oggi si dichiara soddisfattissimo, abbiamo faticato tanto ma abbiamo ottenuto quello che meritavamo. Adesso il Nizza Docg passa dalla porta principale e può andare avanti sicuro sulla sua strada.
Anche Gianluca Morino, che ha retto lAssociazione come presidente per ben tre mandati dal 2005 al 2014, esprime tutta la sua soddisfazione: Mi auspico che il riconoscimento europeo sia il punto di partenza per unautonomia forte del Nizza Docg, che si fonda sulla coesione dellAssociazione.
Mauro Damerio, presidente dal 2014 dellEnoteca Regionale del Nizza, si unisce alla gioia dei produttori: Ho vissuto fianco a fianco dei produttori questi ultimi cinque anni di attesa, ma sapevamo che questo era lunico punto di arrivo possibile. Adesso tutti noi possiamo continuare a lavorare con serenità.
Infine, Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera dAsti e Vini del Monferrato, si congratula con i produttori sottolineando che il Consorzio e le aziende hanno dato il massimo per ottenere questo importante riconoscimento, frutto di un complesso e articolato lavoro che oggi ha consentito al Nizza di fregiarsi di un marchio di qualità garantita riconosciuto in tutto il mondo.
Il riconoscimento dellUnione Europea (che pone fine al regime di etichettatura transitoria previsto in questi casi) dunque dà ufficialità a un vino già ampiamente riconosciuto dai mercati e molto apprezzato dai consumatori. Ne sono conferma la crescita esponenziale degli ultimi anni nel numero dei vigneti rivendicati a Nizza Docg (oggi sono circa 200 su un potenziale stimato di 720) e delle bottiglie prodotte, che con la vendemmia 2018 raggiungono quasi il mezzo milione di unità. Le aziende associate ormai sono 60 e la loro determinazione ha fatto nascere, nel 2018, la Mappa del Nizza realizzata da Enogea di Alessandro Masnaghetti, frutto di un lavoro che si è svolto nellarco di tre anni e che ha dato vita a uno strumento scientifico per lindividuazione chiara dei cru del territorio.
Il 2019 si è dunque aperto alla grande per tutti i produttori del Nizza Docg, e Bertolino conclude rivendicando il lavoro svolto da quel folto gruppo di vignaioli che ha lavorato incessantemente per quasi un ventennio al riconoscimento dellunicità dei propri vigneti.
E allora, W il Nizza Docg e, per favore, chiamiamolo semplicemente così.
Nelle foto, alcune vigne del Nizza e il presidente Gianni Bertolino.