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Rassegna stampa
Stefano Chiarlo nuovo presidente Produttori del Nizza

Guiderà un consiglio ampliato a tredici membri: "I prossimi tre anni saranno cruciali"

È Stefano Chiarlo, delle omonime cantine, il nuovo presidente dell'Associazione Produttori del "Nizza Docg". Succede a Gianni Bertolino (Olim Bauda), che nel nuovo direttivo - in carica per un biennio - rimane al suo fianco come vice insieme a Daniele Chiappone (Erede di Chiappone Armando).

"Un impegno molto importante, per cui ringrazio della fiducia - commenta Chiarlo - Sarà difficile essere all'altezza di Gianni Bertolino e, prima ancora, di Gianluca Morino, che hanno saputo creare il gruppo coeso per cui oggi conosciamo l'associazione".

Altra novità è l'ampliamento a 13 dei componenti che compongono il direttivo, parallelo al raggiungimento dei 68 associati, per una maggiore rappresentatività: troviamo perciò come consiglieri Filippo Mobrici (presidente del Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferrato); Mauro Damerio (presidente Enoteca Regionale di Nizza Monferrato); Maurizio Soave, (presidente Cantina di Nizza); Luigi Coppo (Coppo); Claudio Dacasto (Dacasto Duilio); Alessandro Durio (Durio); Gianluca Morino (Cascina Garitina); Roberto Morosinotto (Bersano Vini); Elio Pescarmona (Cantina Tre Secoli); Lamberto Vallarino Gancia (Il Botolo Azienda Agricola).

Secondo il neo presidente, i prossimi 3 anni saranno cruciali: "Dopo la mappa del Nizza Docg, l'intento è di puntare alle MGA (menzioni geografiche aggiuntive) che permetteranno di fornire indicazioni ancora più precise sul cru d'origine". Mentre i numeri sono eloquenti (+30% in più nell'ultimo anno, con proiezioni per 800 mila bottiglie se il trend si mantiene stabile), è il presidente uscente a rimarcare alcuni risultati raggiunti grazie al lavoro di gruppo, tra produttori nell'associazione e insieme alle istituzioni:

"Oggi si vedono "Nizza" sugli scaffali anche a 23 euro. Non sarebbe stato pensabile solo 6 anni fa. Il valore dei terreni è triplicato e c'è l'interesse di nuove realtà anche estere». Un sogno? Chiarlo: "Che il Nizza Docg faccia categoria a sé nei menu, a partire dai ristoranti del nostro territorio".